Angelina gioca a casa di sua nonna Sevia
Roma, Italia
© Paolo Pellegrin
La mostra “Paolo Pellegrin. L’orizzonte degli eventi”, dal 30 agosto 2023 al 7 gennaio 2024 a Le Stanze della Fotografia, testimonia i conflitti della contemporaneità ma anche gli effetti del cambiamento climatico attraverso le immagini di uno tra i più importanti fotografi italiani viventi, Paolo Pellegrin (Roma, 1964). Vincitore di undici edizioni del World Press Photo Award e membro dell’agenzia Magnum dal 2005, Pellegrin si è distinto fin da subito per l’umanità del suo sguardo, caratteristica che ha reso unici i suoi lavori.
«L’orizzonte degli eventi, nella fisica, è la zona teorica che circonda un buco nero, un confine oltre il quale anche la luce perde la sua capacità di fuga: una volta attraversato, un corpo non può più andarsene, se oltrepassa quel limite scompare del tutto dalla nostra vista» spiega Annalisa D’Angelo, curatrice della mostra. «Nella sua lunga carriera di fotografo, Pellegrin tenta più volte di oltrepassare l’orizzonte, di entrare nel buco nero della storia, provando a superare gli ostacoli. E il suo mezzo per oltrepassare l’orizzonte e uscire idealmente dal buco nero è la fotografia, intesa come tramite, come un ponte ideale in un rapporto in cui lo spettatore gioca un ruolo fondamentale».
Gli oltre 300 scatti, incluso un reportage inedito sull’Ucraina, coprono l’arco di tempo dal 1995 al 2023 e raccontano l’attività sul campo del fotografo: da Gaza a Beirut, ma anche Roma, il Giappone, l’America, i cambiamenti climatici in Namibia, Islanda e Groenlandia, e infine il conflitto in Ucraina dove Pellegrin si è recato più volte nel corso di quest’ultimo anno. Queste immagini ci restituiscono la fragilità e la forza di un’umanità che manifesta le proprie emozioni più intime in dialogo con la grandezza della Natura, nel tentativo di sviscerare uno dei temi cruciali della contemporaneità: il rapporto tra l’uomo e il suo ambiente naturale.
La mostra è a cura di Annalisa D'Angelo e Denis Curti, in collaborazione con Magnum Photos. Il catalogo è edito da Marsilio Arte.