Sitka Spruce, Hoh Rain Forest
Olympic National Park
Washington 2017 @ Mitch Epstein
Le Gallerie d'Italia – Torino presentano la prima grande mostra in assoluto del fotografo americano Mitch Epstein, aperta al pubblico dal 17 ottobre 2024 al 2 marzo 2025. La mostra, curata da Brian Wallis (direttore di CPW - Center for Photography at Woodstock, New York) raggruppa le fotografie degli ultimi vent’anni dalle serie fondamentali di Mitch Epstein: American Power, Property Rights e Old Growth.
La mostra propone una selezione dell’attuale serie di Mitch Epstein, Old Growth – in parte commissionata da Intesa Sanpaolo, dove la magnificenza e la complessità di una foresta vergine stimolano una riflessione sul tempo: queste foreste per crescere impiegano numerose ere ma, solo nell’ultimo secolo, gran parte di quelle presenti sul territorio statunitense sono state rase al suolo. Grazie a queste fotografie si può avere un assaggio dei preziosi resti di un’America precoloniale, ricca di risorse e diversità, rimasta lungamente libera dallo sfruttamento dell'industria umana.
Si prosegue poi con la serie American Power, un’osservazione critica dell’industria e l’impatto che ha sulla vita della popolazione. Realizzate nell'arco di cinque anni nei siti di produzione e nelle zone limitrofe, queste immagini mettono in discussione il potere della natura, del governo, delle aziende e del consumo di massa negli Stati Uniti, nonché il potere che può avere uno sguardo.
Il terzo nucleo proposto, Property Rights, indaga sulla complessa realtà della proprietà terriera negli Stati Uniti. Questa serie vide la luce nel 2017, quando Epstein si recò in Sud Dakota, nella Riserva Sioux di Standing Rock, in cui erano esplose numerose proteste contro la costruzione di un oleodotto: migliaia di attivisti appartenenti a numerose comunità indigene di tutti gli Stati Uniti si riunirono e protestarono pacificamente, fronteggiando polizia, militari e organizzazioni paramilitari. Queste fotografie mostrano le fondamenta della resistenza e persone ordinarie che hanno compiuto azioni straordinarie, erigendo i propri corpi in difesa delle proprie terre, acque e future generazioni.
Oltre alla produzione fotografica, la mostra presenterà in anteprima, un’installazione audiovisiva con riprese effettuate nelle foreste vergini del Massachusetts. Il connubio di queste opere racconta della resilienza e della fragilità del mondo naturale, della vorace devastazione delle risorse per mano dell’industria americana e dei rischi che alcuni individui temerari si assumono per preservare quel poco che resta delle terre precoloniali, affinché possano goderne anche le generazioni future.