La pittura è il campo delle immagini positive che richiamano la realtà... Per il resto c’è la musica. Scrive G. Segantini in una sua lettera: “...le idee, che germogliano nel cervello, possono esprimersi colla pittura solo allorquando, nella mente del pittore si siano delineate, precise, distinte, afferrabili si che nel colore e nelle forme vi sia il senso vero della natura. Se restano vaghe, indefinite vi è la musica, l’arte chiamata per eccellenza ad esprimerle; non la pittura”.
Il mondo odierno è caratterizzato nel campo dell’arte dal bisogno di stupire... spesso in funzione del mercato... Tutte o quasi tutte le opere sono autoreferenziate in quanto non sussistono modelli assoluti di confronto che si pongono come punto di riferimento.
Per A. Morelli, artista riminese, ogni punto di osservazione della realtà è occasione di conoscenza che si traduce in idea-azione e non è fuori luogo affermare che osservando i suoi dipinti balza all’occhio, anche del meno esperto in arte, una pittura colta, meditata, presentandosi spesso e contemporaneamente con opere di diversa impronta in virtù della sua continua ricerca di stile e di forme con contrapposizioni di forme e di colori con il precipuo scopo di valorizzarli.
E’ dunque nel contesto di cui si è fatto cenno che Morelli sviluppa le sue opere. La sua figurazione all’interno di uno spazio pittorico predeterminato si svincola dal reale realizzando con un disegno decisamente marcato spazi e forme simboliche nella consapevolezza che il realizzato sono frammenti di idee... di cose viste un tempo lontano negli anni... ricordi...
Prof.ssa Magda Del Bianco
"NON CONOSCO ARTE CHE IMPEGNI DI PIU' L'INTELLIGENZA DEL DISEGNO"
Così Paul Valery riflettendo sull'opera di E. Degas ne componeva la biografia.
Ed è proprio da un'attenta ricerca del disegno e del chiaroscuro e, di seguito, attraverso queste elaborate discipline, che A.Morelli approda alla pittura con altrettanta sintesi di forma e raffinato cromatismo che, inizialmente tonale, via via diviene sempre più materico.
Senza mai disgiungere le due cose egli non indulge al compiacimento, ma continuamente rivisita, trasforma e reinventa le sue opere prendendo sempre più coscienza dei propri mezzi espressivi.
Prof. Enzo Berardi